Intervento di Ivano Maiorella, responsabile comunicazione ed editoria Uisp.
Con questi presupposti l’Uisp ha avviato una campagna contro il doping nel mondo dello sport amatoriale, in particolare, tra i giovani.
La campagna di informazione è partita nel 2000 con il titolo: "Siamo sportivi, giochiamo pulito".
Sono stati prodotti migliaia di depliant e volantini e distribuiti durante manifestazioni di sport per tutti e allegati con riviste associative. Inoltre, nella carta intestata ufficiale dell’associazione e nell’home page del sito ufficiale
(www.uisp.it), sono stati affiancati il logo Uisp e quello della campagna contro il doping.
La campagna è stata lanciata dall’Uisp in una grande scuola superiore di Roma, il Liceo Mamiani, dove insieme a centinaia di giovani abbiamo portato alcuni testimonial dello sport di alto livello, come il calciatore della Roma Damiano Tommasi.
Inoltre la Uisp ha diffuso in tutti i suoi documenti questi sette punti che rappresentano semplici consigli, alla portata di tutti, per combattere la "cultura" del doping, che è il male
principale.
La campagna dell’Uisp è stata sicuramente di stimolo all’apertura di un dibattito sull’uso delle sostanze dopanti anche all’interno del mondo amatoriale. Questo ci è sembrato il problema principale. Recentemente è stata approvata dal Parlamento italiano una legge che punisce il reato di doping, assimilandolo ad un reato penale.
In un interessante articolo comparso sul settimanale Salute, allegato al quotidiano La Repubblica (il secondo quotidiano italiano per diffusione) i primi giorni di aprile di questo anno, un dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione presenta una campagna contro il doping condotta tra gli studenti da parte del Ministero, citando positivamente la campagna dell’Uisp che è stata presa quasi a modello. |